- la misura
insita in ogni aspetto del sito e nella complessività del
progetto;
- il dialogo attento con il carattere
geografico, naturale e geosimbolico del luogo, che non
viene mortificato dalla presenza antropica né
dall’insediamento industriale;
- il carattere di paesaggio culturale
che incarna uno straordinario esperimento di insediamento
modernista non in conflitto con la memoria storica, le
tradizioni locali, il contesto agricolo, la dignità della
vita, la fisionomia naturale e mostra una possibilità di
progetto industriale e sociale moderno rimasto senza
seguito;
- il tema della selezione e della
valorizzazione conoscitiva e turistica del patrimonio
architettonico dell’età industriale, di cui anche la
provincia di Sondrio detiene alcuni esempi estremamente
significativi, ma pressoché interamente trascurati (p. es. i
grandi complessi sanatoriali), al fine di evitarne
improvvide trasformazioni edilizie e inadeguate destinazioni
d’uso, o peggio la distruzione e la cancellazione;
- il sostanziale disinteresse e
l’incapacità delle amministrazioni a riconoscerne e a
valutarne il significato strategico ed esemplare in una
prospettiva che faccia delle qualità e delle eccellenze
locali non solo il punto di forza di politiche anche di
saggia valorizzazione economica, paesaggistica e turistica,
ma soprattutto di un’intelligente valorizzazione e tutela
delle identità culturali e dei caratteri storici rilevanti e
irripetibili dei luoghi.
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