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Cosa si deve conservare e cosa invece è necessario distruggere per dar spazio alla modernità e alle esigenze della società? Ogni secondo un metro quadrato del territorio svizzero è sottratto alla natura, costruito, distrutto o trasformato. I pareri e i gusti in fatto di costruzioni divergono ampiamente, gli interessi più disparati si sovrappongono e si combattono. Intanto, a poco a poco il territorio si trasforma e ci ritroviamo, senza ben rendercene conto, con interventi brutti da vedere, poco piacevoli da viverci, in certi casi addirittura con degli scempi. Intervistati: la geofilosofa Luisa Bonesio, l’architetto svizzero Tita Carloni e Cristina Kopreinig-Guzzi, architetto e urbanista, docente alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
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