![]() |
SITO ITALIANO DI GEOFILOSOFIA |
3. La Geofilosofia deve contribuire al processo di unificazione europea La Geofilosofia intende contribuire alla pensabilità
e alla costituzione di un grande spazio europeo. Esso è infatti
indispensabile per la realizzazione di un nuovo ordine mondiale pluriverso.
Riflettere geofilosoficamente sull'unificazione europea comporta l'affermazione
di un modello spirituale e culturale 'europeo', capace di differenziarsi
anche rispetto ad altri modelli 'occidentali', quali quello nordamericano,
senza più, tuttavia, nutrire la pretesa di egemonizzarli, né,
tanto meno, lasciandosi egemonizzare da essi. Riteniamo che il processo
di unificazione europea, proprio per il carattere fortemente differenziato
di popoli e culture di cui dovrà tener conto, possa essere per
molti versi esemplare rispetto allo stesso
processo di unificazione differenziante a livello mondiale. L'Europa,
infatti, rappresenta essa stessa il felice pluriverso di una unità
spirituale che si esprime attraverso una straordinaria diversità
di popoli, lingue, culture. Essa dovrà pertanto costituirsi a partire
dal riconoscimento della molteplicità e varietà di paesaggi,
idiomi, regioni di cui si compone, rispettandone le irriducibili differenze,
le quali hanno tracciato confini spesso invisibili, tuttavia certamente
più potenti ed effettivi di quelli astrattamente segnati sulle
carte politiche. Ciò non potrà avvenire se non si assume
una visione geofilosofica capace di riflettere con radicalità sulla
forma 'Stato' e sull'idea di Nazione, sui concetti di confine e di frontiera,
sul significato di comunità, sinora affermatisi. Come, con estrema
lungimiranza, C. Schmitt aveva preannunciato, l'epoca degli stati nazionali
è irrimediabilmente finita. Ogni lotta per difenderne la sopravvivenza
a tutti i costi risulta perciò meramente conservatrice. Lungi dall'incarnare
un'entità metafisica, essi hanno rappresentato una forma
storica, nella quale per un certo periodo, e soprattutto nell'Età
Moderna, la politica ha trovato il suo luogo e la sua forma di massima
espressione. La loro dissoluzione, già nei fatti realizzata attraverso
l'imporsi dell'economia come orizzonte della decisione politica, deve
preludere ad una ricomposizione configurata altrimenti. Per fronteggiare
una spinta unificatrice totalizzante e totalitaria, per decentrarla e
detotalizzarla non vi è altra via che un accentuato federalismo,
una disseminazione di piccole patrie - preferirei dire di piccole matrie
- tuttavia non chiuse in se stesse, ma capaci di articolarsi in unità
più grandi, senza tuttavia dover rinunciare per questo al proprio
carattere locale, in un sistema complessivo che procede a mosaico, tracciando
un disegno unitario sempre più ampio. indice © 2004-9 Geofilosofia.it - Tutti i diritti riservati |